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LA STORIA DI

LOU ArteCeramica

Ho sempre guardato al mondo della  ceramica con il profondo desiderio di farne parte.

Mi sono professionalmente formata in Piemonte, a Valenza in provincia di Alessandria, come designer del gioiello, lì ho affinato il mio gusto per il dettaglio, per il ricercato.

Ho avuto altre esperienze, come decoratrice ho collaborato con restauratori ed ho approfondito passioni come il design, l’arredamento e l’illustrazione.

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Quando mi si è presentata l’occasione ho potuto “riversare” esperienze professionali  e passioni nella ceramica, definitivamente catturata dalla storia, dal fascino e dalle possibilità espressive che la ceramica offre.

La ceramica è una disciplina severa: ciò che si immagina, progetta e realizza, deve superare la prova più dura: quella del fuoco! La mia passione si sarebbe dovuta presto spegnere se non avessi incontrato nei dintorni di Bassano, in provincia di Vicenza, dove opero, artigiani custodi di antiche sapienze che generosamente hanno condiviso con me.

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Del resto, a Bassano e dintorni, la lavorazione della ceramica risale al XVII sec. , tre secoli di storia, un tempo lunghissimo e tuttavia un niente rispetto al rapporto noto fra l’uomo e la ceramica che risale al neolitico! Nella nostra vita, così diversa da quella del lontano antenato, è ancora presente la ceramica, chi ama possederla, usarla e chi come me progettarla e decorarla, assecondando il bisogno antichissimo e straordinario, proprio dell’uomo, di volere che gli oggetti di cui si circonda, anche se creati per rispondere a motivi pratici, debbano essere, oltre che utili, anche “belli”.

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Uso varie tecniche, le mescolo, provo a riproporle in modo nuovo, perché niente si può davvero pensare di inventare in ceramica! Uso in particolare una tecnica di incisione che ho messo a punto con successivi esperimenti, avvalendomi delle indispensabili competenze del territorio, senza le quali non mi sarebbe possibile esprimere appieno la mia creatività. 

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Quando la mia strada ha incrociato L’alta ristorazione, ho immediatamente compreso che si trattava di un rapporto privilegiato, che ambiti così diversi potevano trovare un solido punto d’incontro nell’amore per il  dettaglio, nel desiderio di rinnovarsi, perfezionandosi, superandosi dove possibile!

Preferenzialmente mi presento agli Chef di persona con le mie creazioni; il rapporto arricchisce: se da un lato vengo resa partecipe di punti di vista che altrimenti mi sfuggirebbero, le loro richieste specifiche, le obiezioni, mi permettono di migliorare e di spingermi oltre. Il mio obbiettivo diventa esaltare le loro creazioni, impegnandomi nel comprendere i diversi stili, risultando originale senza scostarmi dal raffinato.

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Ma a livello emotivo, quando ho ferri e pennelli in mano, il piatto diventa la tela del mio dipinto, lo spartito del mio canto, la pagina del mio racconto.

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                                    Luis Isabel Dagnoni

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